Il grande cambiamento del mercato del sesso

E’ fuori dubbio che la nostra società ha subito grandi trasformazioni nel tempo, e man mano che si va avanti esse avvengono in modo sempre più rapido e chiaramente visibile ai nostri occhi; panta rei, diceva Eraclito, ‘tutto scorre’, tutto cambia, ogni cosa si trasforma ed assume nuovi connotati, e ciò avviene in ogni settore del nostro vivere, nessuno escluso. Certo, il progresso e lo sviluppo tecnologicohanno indubbiamente contribuito affinché questi grandi cambiamenti potessero avvenire, ora bisogna solo cercare di stabilire se essi siano stati positivi per l’umanità oppure no.

Una delle trasformazioni più evidenti che si siano potute notare si è manifestata nel settore del mercato del sesso, parliamo quindi della prostituzione; questo tema è stato, nel corso dei secoli, affrontato, analizzato, e discusso centinaia di volte, ma mai nessuno è riuscito a definirne bene i limiti della legalità, a legiferarlo, ad inquadrare socialmente le migliaia di persone che in questo mercato lavorano per garantirsi un piatto caldo ed un tetto sotto il quale dormire.

Le prostitute ed i clienti di oggi

Chi pensa che il grande cambiamento avuto nel mercato del sesso riguardi il numero delle prostitute che ancora oggi battono i marciapiedi, credendo che esso sia aumentato rispetto a secoli addietro, probabilmente si sbaglia; un tempo le strade erano molto più frequentate dalle prostitute rispetto ai giorni nostri, ciò che è cambiato è il modo di lavorare delle ‘donne di piacere’, il loro pubblico di utenti, ed i guadagni, oggi diversificati in base al loro livello.

Bisogna tener presente che stiamo parlando del ‘mestiere più vecchio del mondo’, per comprendere bene quanto esso sia cambiato lungo l’inesorabile corso della storia, e c’è addirittura chi si rammarica di non essere nato nell’antica Grecia o nel periodo dell‘Impero Romano; proprio così, perché a quell’epoca le meretrici erano considerate quasi delle Dee, benvolute e protette da tutti in quanto patrimonio di inestimabile valore sociale, contrariamente a quanto invece accade nella società attuale, dove vengono emarginate e discriminate.

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La prostituta imprenditrice di se stessa

Giusto per fornire qualche dato di supporto in merito, va detto che oggi la prostituzione in Italia coinvolge circa 40.000 persone tra lavoratrici e lavoratori del sesso, donne ed uomini che lavorano instancabilmente sia al chiuso che per strada durante tutto l’anno; va anche detto che il fenomeno è assai più diffuso al Nord ed al Centro Italia, e leggermente meno al Sud e nelle isole, almeno stando a quelli che sono i dati forniti dall’agenzia Parsec, che qualche anno fa fece una sorta di censimento di tutte le operatrici e gli operatori del settore.

E’ d’altra parte anche facile intuire che questi dati non potranno mai essere certi ed affidabili, perché esiste anche un mondo sommerso della prostituzione, esattamente come accade per i fatturati in nero che spesso vengono prodotti dalle grandi aziende in vari settori dell’economia. Inoltre, con il progresso e l’avvento di internet molte prostitute si sono organizzate mettendo su una vera e propria attività imprenditoriale basata su promozione e vendita di servizi sessuali, e risulta quasi impossibile cercare di ‘controllare’ tutti i loro movimenti

Il nuovo mercato del sesso

Agenzie specializzate nell’organizzazione di eventi e feste con tema erotico-sessuale, sexy bar e swingers che pubblicizzano i loro servizi di animazione e compagnia erotica, motori di ricerca che offrono la possibilità di reperire facilmente una compagnia erotica a seconda della località in cui ci si trova, ed un’infinità di pagine web che pubblicizzano cataloghi online da consultare, dove è possibile scegliere la propria escort preferita, e magari riceverla direttamente a domicilio, è questo il nuovo scenario del mercato del sesso.

La Legge Merlin del 20 Febbraio 1958 introdusse i reati di sfruttamento ed induzione alla prostituzione, e questo è stato indubbiamente un evento molto positivo; non si ebbero invece molti pareri positivi sulla chiusura delle case di tolleranza, e molti pensano che forse avrebbero permesso un maggiore controllo delle attività prostitutive, sia in termini di sicurezza che a livello sanitario, cosa che oggi non è invece possibile nella maniera più assoluta visti gli svariati sistemi adottati dalle prostitute per vendere i loro servizi.